Quando si decide di ristrutturare casa propria è importante conoscere, prima di rimboccarsi le maniche, tutte le informazioni più sensibili che potrebbero aiutare durante i lavori. Spesso e volentieri la ristrutturazione di un’abitazione non coinvolge le sue fondamenta o le mura portanti e perimetrali, ma altri elementi edilizi: uno di questi è la tramezza divisoria. Conoscere tutti i segreti e le caratteristiche delle tramezze divisorio non è solo interessante, ma è anche utile per eseguire un lavoro di ristrutturazione nel migliore dei modi.
Cos’è una tramezza divisoria
In ambito edilizio viene comunemente definita con il termine “tramezza divisoria” una infrastruttura composta da una parete verticale (che può essere realizzata anche in cartongesso), il cui scopo principale è quello di creare una netta suddivisione pdello spazio interno che, a sua volta, è definito dalla muratura perimetrale dell’edificio.
In linea generale, una tramezza divisoria è realizzata con uno spessore limitato; essa non viene considerata assolutamente una struttura portante (cioè la cui funzione è quella di reggere l’edifico). In qualche caso, la tramezza divisoria può essere considerata una struttura collaborante,: per struttura collaborante si intende un elemento edilizio la cui funzione, all’interno dell’edificio, è quella di irrigidire ulteriormente le strutture fondamentali o di collegarle tra di loro.
Infine, è importante non confondere una tramezza divisoria con una tamponatura: quest’ultima infatti è la muratura perimetrale che separa lo spazio interno dall’ambiente esterno all’edificio, e che è parte della muratura portante. La tamponatura, a differenza della tramezza, ha quindi funzione prettamente statica e non divisoria (https://www.faidate360.com/Muri_di_tamponamento.html).
Spessore della tramezza divisoria
Esistono dei valori standard sui quali fare affidamento per la realizzazione di una tramezza divisoria: la misura standard di un tramezzo, quando è allo stato grezzo, è di 80 millimetri. Successivamente, in seguito a processi di rasatura (ovvero la lisciatura di una parete grezza) e di pittura, la tramezza divisoria raggiunge solitamente uno spessore di circa 100 millimetri. Questo spessore è quello pressoché definitivo. In commercio esistono mattoni meno spessi, ovvero della larghezza di 50 millimetri: se si opta per questa tipologia di mattone, il tramezzo finale non avrà uno spessore di 100 millimetri ma inferiore, intorno ai 7 centimetri. Questa scelta è però sconsigliata se la tramezza ricopre un’altezza superiore ai 250 centimetri, perché la fragilità sarebbe eccessiva.
Attualmente non esiste una vera e propria normativa che definisca lo spessore minimo né l’altezza minima di una tramezza divisoria; dunque è necessario fare affidamento sui calcoli di resistenza delle pareti.
Utilizzare un mattone più spesso è comunque utile per diversi fini: innanzitutto, creare una tramezza divisoria più spessa aiuta ad incrementare l’isolamento termico di due spazi. Questo significa che se fosse necessario separare una stanza riscaldata da una non riscaldata, utilizzare una tramezza divisoria più spessa ha un’efficacia non trascurabile. In secondo luogo lo spessore aumenta anche l’isolamento acustico e, quindi, isola dal rumore una stanza dall’altra. Infine, com’è facilmente intuibile, lo spessore più elevato aumenta la robustezza della parete e la rende quasi portante (può essere sfruttata per appendere mensole o elementi pesanti).
Solitamente le tramezze più spesse sono utilizzate per separare delle abitazioni diverse, per esempio due appartamenti affiancati tra di loro, per evitare il disturbo e l’inquinamento termico. È comune evitare che i tramezzi superino i 15 centimetri di spessore nelle abitazioni e, se eretti per separare due unità abitative, non vengono superati i 25 centimetri. E’ comunque possibile sui siti dei vari produttori consultare le dimensioni e il tipo di foratura delle tramezze.
Impiantistica della tramezza
Le tramezze divisorie, come abbiamo accennato, non sono funzionali a reggere l’edificio: eppure, per ragioni di economia dello spazio, si è studiato un modo per far sì che potessero accogliere al loro interno impianti degli edifici. Solitamente i tramezzi ospitano un impianto elettrico, ma anche impianti di distribuzione del segnale televisivo o della trasmissione dei dati di internet. Un altro metodo per far passare gli impianti nella parete è quello di murare in superficie alla tramezzata canarina che accoglierà poi i fili dell’elettricità.
Una tramezza può anche ospitare al suo interno elementi dell’impiantistica sanitaria, a patto che i tubi al suo interno non abbiamo un diametro superiore ai 50 millimetri (per i tramezzi standard di spessore pari ad 80 millimetri). Dunque le tramezze si rivelano non solo degli importanti elementi che caratterizzano lo spazio, e non solo degli isolanti termici ed acustici, ma anche delle regioni dell’abitazione che possono ospitare al loro interno dei vitali impianti per il funzionamento dell’abitazione.