Ottenere un prestito personale anche se si è iscritto al Crif non è una cosa impossibile, in quanto diverse finanziarie, e ora anche qualche banca, sono disposte a concedere credito rispettando però alcuni requisiti fondamentali, che sono:
- avere un contratto di lavoro a tempo determinato
- essere titolari di pensione
- poter contare su un TFR non ancora prelevato
Rispettando questo due condizioni cardine è possibile avere l’accesso al credito per realizzare i propri desideri, quali possono essere il matrimonio di un figlio, un viaggio da sempre sognato, l’acquisto di una casetta al mare, al lago o in montagna, ecc..
Anche se si è cattivi pagatori diverse importanti finanziarie, come la Compass, la Findomestic, e l’Agos, sono disposte a concedere il credito con la tecnica della cessione del quinto. In pratica l’ente privato che ha elargito il prestito è autorizzato a prelevare il 20% dello stipendio netto del lavoratore che ha sotto contratto, questo fino alla durata del prestito stipulato. In questa maniera la finanziaria sarà garantita sul tema della restituzione del prestito, e il lavoratore avrà modo di ricevere il credito desiderato anche se in passato ha avuto problemi bancari. Per ottenere il finanziamento occorre portare all’Istituto di Credito prescelto i seguenti documenti:
- Documento di identità
- Contratto di lavoro
- Le ultime buste paga
Portando questi tra documenti si potrà ottenere il prestito personale che avrà come limitazione il tetto massimo di 30000 euro, come tutti i prestiti personali, mentre la durata massima varia da finanziaria a finanziaria, anche se generalmente si aggirano su un massimo di 10 anni che nessun si è mai azzardato di superare.
La tecnica della cessione del quinto è un valido strumento per garantire la restituzione sicura del prestito, e quindi garantisce tutti i lavoratori a tempo indeterminato nel poter avere credito per le spese personali più importanti. Con questo sistema si garantisce liquidità, si aiuta il sistema economico interno grazie alla circolazione della moneta e all’espansione degli acquisti, e cosa non da poco si crea lavoro sia negli istituti di credito che nelle altre attività che dovranno fronteggiare una maggiore clientela. L’unico neo rimane che oggigiorno, essendo sempre meno i lavoratori a tempo indeterminato, questo tipo di prestito è garantito a una fetta sempre più esigua della popolazione (se si escludono i pensionati). La parte di TFR relativa all’ammontare del prestito viene trattenuta come garanzia, questo per garantire l’istituto erogante in caso di licenziamento del lavoratore. In quel caso infatti la finanziaria è autorizzati a rifarsi sul TFR estinguendo il debito contratto.
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