Il bonus per la ristrutturazione del bagno è uno degli incentivi statali a disposizione di chi si accinge a effettuare questa tipologia di intervento nella propria abitazione. Esso consiste in una detrazione Irpef pari al 50% sulla spesa totale sostenuta per la ristrutturazione. Come ci ha spiegato il team di Denco Edil Doccia, a cui ci si può rivolgere per la ristrutturazione bagno e che ci ha fornito le informazioni che trovate in questa guida, l’agevolazione che può essere sfruttata per rinnovare il bagno prevede un limite di spesa di 96mila euro.
Il meccanismo di funzionamento della detrazione è quello tipico del bonus ristrutturazioni, e in effetti è simile alla maggior parte dei sostegni fiscali che sono stati previsti nel corso di questi anni. In sostanza, si può decidere se usufruire della compensazione Irpef, per un totale di 10 anni di durata, se approfittare della cessione del credito o se utilizzare lo sconto in fattura.
Le spese previste
Ma quali sono le spese che rientrano negli incentivi statali per la ristrutturazione del bagno? Ebbene, si tratta di una manutenzione di tipo straordinario: per esempio il rinnovamento dell’impianto idrico sanitario può essere finanziato con questa agevolazione, mentre l’installazione della porta interna del bagno no.
In sostanza, non tutti i lavori che vengono effettuati in bagno permettono di usufruire della detrazione, che si applica unicamente per i lavori di rifacimento, di messa a norma e di rinnovamento degli impianti idrici e sanitari. Per citare un altro esempio, cambiare i sanitari non basta per ottenere la detrazione, dal momento che questo è un intervento di manutenzione ordinaria e non di manutenzione straordinaria. Va ricordato, comunque, che per la sostituzione dei sanitari si può fare riferimento al bonus idrico.
Le condizioni da rispettare
Tornando al bonus ristrutturazione per il bagno, è indispensabile che i lavori siano integrati da interventi finalizzati alla rimozione delle barriere architettoniche o al rinnovamento degli impianti. La Legge di Bilancio 2022 ha confermato la misura per tutto quest’anno, e lo sconto garantito è del 50%.
Il sostegno è previsto solo se nella dichiarazione dei redditi si indicano tutte le spese che sono state sostenute per rifare il bagno. Il bonus è disponibile per tutti coloro che sostengono le spese relative ai lavori eseguiti in condomini, strutture unifamiliari e abitazioni.
Di conseguenza, il bonus non può essere concesso per i lavori che vengono compiuti in strutture che sono adibite ad attività commerciali o in immobili che non hanno una destinazione a uso abitativo. Questo è il motivo per il quale non sono incluse le strutture ricettive e di tipo turistico; in questo caso comunque ci sono agevolazioni dedicate previste per tale settore.
Chi può richiedere gli incentivi
Il sostegno può essere richiesto da tutti coloro che hanno nei confronti dell’immobile un diritto reale: oltre ai proprietari, anche i loro familiari. sono comprese le imprese. Il termine previsto per il momento è quello del 31 dicembre del 2024, a meno di ulteriori proroghe. Le ipotesi attuali riferiscono, in effetti, di una possibilità di proroga, anche se la detrazione fiscale a quel punto sarebbe ridotta al 36% e ci sarebbe un limite di spesa massimo di 48mila e non più di 96mila euro. L’agevolazione è valida anche per i familiari conviventi.
Gli interventi ammessi
Come si è detto, gli interventi consentiti per ottenere gli incentivi statali legati alla ristrutturazione del bagno sono quelli di manutenzione straordinaria che si applicano sulle singole unità immobiliari e relativi alla manutenzione ordinaria in riferimento a parti comuni di edifici residenziali.
Si può richiedere e ottenere la detrazione anche nel caso in cui si realizzi un bagno per disabili o si provveda alla rimozione delle barriere architettoniche, e per lavori similari che vengono eseguiti in aree che sono state oggetto di calamità naturali. In detrazione si possono portare le opere di rinnovamento, i rifacimenti degli impianti idrici e sanitari, le opere di messa a norma e tutte le spese che riguardano la posa in opera, le consulenze, l’acquisto dei materiali, la progettazione e la redazione di documenti.
Che cosa si può fare per accedere al bonus
Tra i vari esempi di interventi che possono essere eseguiti per ottenere il bonus ci sono la sostituzione delle tubature e il rinnovamento degli impianti.
Cambiare solo i sanitari, come si è detto, non basta: in questo caso infatti si tratta di manutenzione ordinaria che comporta unicamente un miglioramento di carattere estetico.
Nel caso del bonus idrico, invece, si ha a disposizione una agevolazione di 1000 euro da utilizzare per sostituire i sanitari e i rubinetti con la finalità di limitare il consumo di acqua. In ogni caso, per avere la detrazione è necessario che i pagamenti vengano effettuati con un bonifico parlante, vale a dire con un metodo che sia tracciabile.