Ottenere giustizia e un risarcimento è spesso l’unica strada per le vittime di negligenza medica. Una causa non serve solo ad ottenere un equo indennizzo ma può aiutare a prevenire futuri danni.
Spese legali
Le spese legali sono solitamente la principale voce di costo in una causa per malasanità. In media variano dai 15.000 ai 30.000 euro ma possono superare i 100.000 nel caso di cause complesse. Ma quanto costa una causa per malasanità?
Spese mediche extra
Le spese mediche extra sostenute a seguito dell’errore medico vanno richieste come voce di danno. Può trattarsi di esami, visite specialistiche, interventi riparatori, terapie riabilitative.
Ecco alcune possibili spese mediche extra in una causa per negligenza medica:
- Visite specialistiche aggiuntive: il paziente potrebbe dover ricorrere a medici specialisti, oltre al curante, per valutare accuratamente le sue condizioni dopo l’errore commesso.
- Esami diagnostici: tac, risonanze magnetiche, esami di laboratorio che normalmente non sarebbero stati necessari senza la negligenza.
- Interventi chirurgici riparatori: nel caso ci sia stato un danno ad organi o apparati che richieda un nuovo intervento chirurgico.
- Protesi e ausili: se l’errore medico ha causato una disabilità permanente che richiede protesi, occhiali, stampelle, sedie a rotelle, ausili per l’autosufficienza.
- Fisioterapia e logopedia: specialmente se necessarie per recuperare autonomia dopo danni motori o neurologici.
- Terapie farmacologiche: nuovi farmaci che il paziente deve assumere per tutta la vita a causa del danno subito.
- Cure palliative: nel caso sia subentrata una patologia invalidante che richieda una presa in carico medica e infermieristica specialistica.
- Spese di trasporto: rimborso delle spese sostenute per recarsi a visite, esami, interventi legati alla negligenza subita.
- Ricoveri ospedalieri: ulteriori ricoveri conseguenti all’errore medico e non previsti.
Danno biologico e morale
Il danno non patrimoniale è spesso la voce più rilevante del risarcimento. Dipende da fattori come gravità dell’errore, perdita di autonomia, sofferenze psicofisiche, danni estetici.
I danni biologici e i danni morali sono due tipologie di danni che si possono verificare in caso di negligenza medica e che vengono richiesti a titolo risarcitorio.
Danni biologici
I danni biologici riguardano le lesioni e le menomazioni fisiche o funzionali che una persona subisce in seguito ad un errore medico. Comprendono danni permanenti come invalidità, menomazioni, alterazioni estetiche, riduzione dell’aspettativa di vita. Sono danni tangibili e oggettivi che un perito medico legale può valutare in termini percentuali.
- Invalidità permanente: ad es. perdita di un arto, sordità, cecità, paralisi, alterazioni visive o uditive.
- Perdita di autonomia: difficoltà nello svolgere le normali attività quotidiane come camminare, alzarsi dal letto, vestirsi, mangiare.
- Patologie croniche: quando l’errore medico causa l’insorgenza di malattie invalidanti come diabete, ipertensione, cardiopatie.
- Danni estetici: cicatrici permanenti, alterazioni del volto, della silhouette, deformazioni.
- Menomazioni funzionali: limitazioni alle capacità lavorative, sociali, relazionali, sessuali.
- Riduzione dell’aspettativa di vita.
Danni morali
I danni morali comprendono invece tutte le sofferenze di natura psicologica che derivano dal danno biologico, ma anche dal trauma di subire un errore medico e dalle sue conseguenze sulla vita quotidiana e relazionale della persona.
Comprendono dolore, stress, frustrazione, vergogna, isolamento, senso di ingiustizia. I danni morali coinvolgono la sfera emotiva, affettiva e psicologica della persona e sono più difficili da quantificare in modo preciso.
- Dolore fisico: sofferenze acute e croniche causate dall’errore medico e/o dalle cure.
- Stress psicologico: ansia, depressione, insonnia legati alla patologia e al recupero.
- Vergogna: per le conseguenze estetiche o funzionali invalidanti.
- Isolamento sociale: difficoltà nelle relazioni e nelle attività dopo la diagnosi.
- Perdita del lavoro: a causa delle menomazioni permanenti.
- Difficoltà familiari: cambiamenti del proprio ruolo all’interno della famiglia.
- Sentimento di ingiustizia: rabbia, frustrazione per il danno subito.
Durata del processo
I tempi medi per concludere una causa per malasanità vanno da 3 a 5 anni. Bisogna considerare anche i tempi per eventuali appelli e ricorsi in Cassazione.
In una causa per negligenza medica si richiede di solito un risarcimento sia per i danni biologici (quantificabili in percentuale di invalidità) sia per i danni morali (calcolati in base a parametri come gravità del caso, condizioni di vita precedenti ecc.). È compito del giudice stabilire l’entità equa del risarcimento per entrambe le componenti del danno subito.
Da evitare la conciliazione
Accettare offerte fuori giudizio, spesso, significa ottenere un indennizzo inadeguato e non contribuire a migliorare la qualità delle cure.